Gallerie Barberini Corsini: la comunicazione social oltre il lockdown

Intervista a Nicolette Mandarano, Digital Media Curator Gallerie Nazionali Barberini Corsini

Quali sono state, durante la fase di lockdown legata all’emergenza Covid-19, le principali iniziative digitali messe in atto dalle Gallerie Nazionali al fine di mantenere vivo il dialogo con il proprio pubblico?

Partiamo dalla comunicazione social. Nella fase di lockdown, in cui la fruizione digitale dei contenuti era l’unica possibile, abbiamo agito perseguendo due obiettivi: il primo è stato quello di non “stravolgere” la comunicazione abituale, ma di rimanere coerenti al nostro linguaggio narrativo e al nostro modo di interagire sui social, sapendo di essere un punto di riferimento per molti follower. Abbiamo quindi deciso di procedere seguendo il piano editoriale e continuando a portare avanti le rubriche già avviate. Il secondo obiettivo partiva, invece, dalla necessità di aggiornare e incrementare la comunicazione per assecondare le necessità del momento e coinvolgere maggiormente i nostri visitatori. A questo fine, oltre all’adesione alle campagne social promosse dal MiBACT, abbiamo ideato tre nuove rubriche. La prima rubrica è stata #souvenirBarberiniCorsini per la quale abbiamo chiesto ai nostri follower di inviarci le loro foto scattate nei nostri due musei per creare un grande racconto collettivo. Poi abbiamo ideato#fictionBarberini,che ha raccontato Palazzo Barberini quale protagonista di libri e film, da Il piacere di D’Annunzio a Vacanze romane, da Trilussa a La grande bellezza. Infine era per noi fondamentale raccontare le due mostre in corso, non visitabili durante il lockdown: Rembrandt alla Galleria Corsini: l’autoritratto come san Paolo in Galleria Corsini e Orazio Borgianni. Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio a Palazzo Barberini e per farlo abbiamo deciso,coinvolgendo i due curatori, Alessandro Cosma e Gianni Papi, di realizzare le #lepilloledelcuratore. Brevi racconti con le loro voci per piccoli focus dedicati a particolari e curiosità sulle mostre, sui dipinti esposti o sulle biografie degli artisti.
Allo stesso tempo, durante la chiusura, abbiamo lavorato al rifacimento grafico della home page del sito web delle Gallerie (barberinicorsini.org) per renderla più accessibile e funzionale e consentire ai nostri visitatori di trovare più rapidamente – con un solo click – le informazioni di primaria importanza: dagli orari alle modalità di visita in sicurezza imposte dal particolare momento che stiamo affrontando, dalle informazioni sulle mostre all’accesso diretto alla pagine dei Capolavori della collezione. Un grande lavoro collettivo che ci ha permesso di rimanere in contatto quotidiano con i nostri follower e di apportare modifiche per migliorare la comunicazione digitale delle Gallerie nella sua interezza.

Tale esperienza andrà a modificare le modalità di comunicazione digitale finora adottate dal Museo?Se così fosse, in che modo?

 Dal punto di vista della comunicazione digitale all’interno degli spazi fisici delle Gallerie continueremo a lavorare per studiare sempre nuove modalità che ci aiutino a comunicare di più e meglio con i nostri visitatori.Mentre per quanto riguarda la comunicazione social,almeno per ora, la nostra modalità di interazione non cambierà. Avere un piano editoriale strutturato, e uno stile narrativo appositamente pensato per le Gallerie, ci ha aiutato ad affrontate al meglio il momento. È stato fondamentale non dover improvvisare ma, anzi, avere il tempo necessario per riflettere e apportare i correttivi necessari per adattarci al meglio al momento e continuare a dialogare con il nostro pubblico online, che nei tre mesi di chiusura è cresciuto costantemente e in modo significativo sui nostri tre canali (Facebook, Twitter e Instagram). Le nuove rubriche lanciate hanno avuto grande successo e apprezzamento. Continueremo a studiarne di nuove con l’obiettivo primario di diffondere conoscenza e far scoprire a sempre più persone i nostri due musei e la nostra collezione.