Un nuovo paesaggio culturale

di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Comitato Fondazioni Arte Contemporanea

 

La ricerca dedicata alle Organizzazioni private dell’arte contemporanea in Italia costituisce un capitolo molto importante nel corpus degli studi recenti focalizzati sull’analisi del sistema dell’arte contemporanea italiana. Ha prodotto una mappatura, consegnandoci la cartina dettagliata di un paesaggio culturale esteso, composito e per certi versi inedito. Un paesaggio culturale che ci parla dell’Italia contemporanea, delle iniziative e delle energie di un privato attento all’interesse pubblico.
Lo studio ha fatto emergere la rete capillare di istituzioni private che nel nostro Paese, così ricco di storia, hanno eletto la contemporaneità per produrre cultura. Attraverso un campione composto da sessantatré tra fondazioni, associazioni e imprese, che nelle loro sedi aperte al pubblico offrono con continuità un’articolata programmazione raccolta intorno alle mostre, lo studio ha dato rilievo a un versante fondamentale del sistema italiano dell’arte contemporanea.
Portate in primo piano e finalmente consegnate a una descrizione analitica, le organizzazioni private rivelano una loro specifica fisionomia: modellate sul museo piuttosto che sulla galleria, concentrano nella piccola e media dimensione un articolato ventaglio di funzioni, che vanno dalla curatela e realizzazione di mostre, eventi e residenze, alla produzione di opere, alla comunicazione, all’audience development. La loro attività integra e arricchisce l’offerta pubblica, contribuendo ad accrescere il turismo culturale, interessando grandi città e piccoli centri, quartieri storici e periferie.
Lo studio rispecchia pienamente le missioni del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, uno degli enti promotori di questa ricerca insieme a Intesa Sanpaolo e all’Associazione Civita. Il Comitato è nato il 22 settembre 2014 quando, nella sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, i rappresentati di quindici fondazioni hanno firmato il suo Atto costitutivo. La volontà di creare il Comitato – concepito insieme all’avvocato Riccardo Rossotto – era la forma con la quale ho risposto a un invito del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini che auspicava una maggiore collaborazione tra pubblico e privato. La finalità del Comitato, oltre a quella di avviare progettualità condivise, è stata ed è a tutt’oggi quella di mettere a disposizione la nostra expertise su produzioni culturali, professionalità e buone pratiche, relazioni internazionali e rapporti con i visitatori. Il suo scopo prioritario è stato ed è quello di presentarsi come interlocutore delle Istituzioni pubbliche: un proposito che abbiamo avverato nel giugno 2015 con la firma di un Protocollo d’intesa con il MIBACT cui è seguita l’istituzione di uno Steering Committee. Grazie a questo organismo abbiamo aperto un dialogo con la Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, nell’ambito del quale è maturata l’idea dell’Italian Council, a partire da una ricerca con la quale abbiamo selezionato una serie di esempi internazionali. La collaborazione pubblico-privato è iscritta nel dna del Comitato: anche in considerazione degli ottimi risultati raggiunti con l’Art bonus, pensiamo sia giunto il momento di estendere il perimetro di questa misura, permettendo anche a istituzioni come le nostre di essere comprese tra gli enti beneficiari. Questa proposta di confronto solleva la questione del riconoscimento da parte dello Stato del ruolo che i privati produttori di arte e cultura svolgono attivamente anche nella sfera dell’educazione, della formazione e nel contesto sociale: è un riconoscimento che ci preme molto e che pensiamo di meritare.
Fin dalla sua nascita il Comitato si è prefissato di attivare un “Osservatorio permanente sul contemporaneo”: il co-finanziamento e la partecipazione alla concezione di questo progetto di ricerca testimoniano la volontà del Comitato di contribuire a far conoscere un settore che riteniamo vitale per la crescita del nostro Paese, dei cittadini, dei nostri giovani artisti e dei nostri giovani pubblici.