Ventotene digitale. L’occasione digitale per la cultura e l’Europa

“Ventotene Digitale. L’occasione digitale per la cultura in Europa” rappresenta la revisione del Manifesto “Ventotene Digitale”, presentato nel 2017 quale contributo DiCultHer all’anno europeo del patrimonio culturale-2018.
Il documento è stato promosso da DiCultHer, INDIRE, ICCU, RWYC, PCE e Culture Italiae ed è stato ideato per “garantire ai giovani le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro”- come dichiarano Carmine Marinucci, Presidente Associazione Internazionale DiCultHer, e Michele Rak, membro EHL – European Panel for the European Heritage Label, in qualità di curatori della revisione.
Già l’elaborazione del “Manifesto Ventotene Digitale” nel 2017, conseguente ad una ampia consultazione che coinvolse comunità scientifiche ed educative in Italia, segnò un momento rilevante di riflessione sui temi del Digital Cultural Heritage, sintetizzati in sfide e azioni che posero e pongono la Cultura al centro di quel “Progetto d’Europa” da molti invocato, nel suo essere “bene comune” e dispositivo fondamentale di coesione sociale, legate alla Ricerca, all’Alta formazione e all’Educazione scolastica nel dominio del nuovo Patrimonio culturale digitale. Una riflessione per co-creare un sistema di conoscenze e competenze digitali consapevoli, abilitate ad assicurare conservazione, fruizione ampia, interattiva, partecipata e consapevole, sostenibilità, valorizzazione, promozione e presentazione del nuovo Patrimonio culturale digitale.
La revisione del Manifesto parte da queste riflessioni ed è stata una rilevante occasione per riflettere sul testo del 2017 che, ancorché fosse fortemente orientato a contribuire all’anno europeo del 2018, conteneva in nuce tutta una serie di orientamenti, resi poi palesi da un lato con la ratifica della Convenzione di Faro, dall’altro dalle  rilevanti riflessioni in atto innescate in ambito europeo dalla presidente della Commissione europea per un nuovo Bauhaus europeo, e dalla Commissione dell’UE con la Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Per l’associazione DiCultHer INDIRE, ICCU, RWYC, PCE e Culture Italiae, la revisione del Manifesto Ventotene Digitale ha rappresentato una delle priorità della programmazione delle attività per l’anno scolastico 2021-22 per continuare a sostenere un coinvolgimento convinto e da protagonista del mondo delle scuole sui temi della Cultura Digitale.  In particolare, proprio per assicurare il coinvolgimento attivo dei ragazzi sui temi del Manifesto è stata promossa una nuova Sfida/Concorso ad hoc (https://www.diculther.it/sfida-8-leuropa-la-nuova-citta-del-sole/) di #HackCultura2022, l’Hackathon degli studenti per la “titolarità culturale” e la “presa in carico” del Patrimonio culturale dei territori, ormai alla sua quarta edizione.
La Sfida/Concorso, su cui sono chiamati i nostri ragazzi a misurarsi sui temi del Manifesto, sarà accompagnata da una serie di webinar di approfondimento tenuti da esperti sui temi dell’Europa, della cultura e sul ruolo del digitale in questi contesti attraverso il canale YouTube  https://www.youtube.com/channel/UCZJvwl_ABCYk59YK1pN0bHw
Al termine della Sfida/Concorso i ragazzi avranno la possibilità di presentare le loro realizzazioni durante la settima edizione della Settimana delle culture digitali  “Antonio Ruberti” (9-15 maggio 2022) ed in particolare durante la giornata di apertura – 9 maggio 2022, Festa dell’Europa – in un incontro nazionale organizzato da DiCultHer INDIRE, ICCU, RWYC, PCE e Culture Italiae.
Gli studenti partecipanti, coì come in tutte le altre Sfide di #HackCultura2022, potranno presentare il loro risultato durante la quarta edizione della “Rassegna dei prodotti realizzati sui temi del Digital Cultural Heritage dalle scuole italiane” che si terrà a Matera dal 13 al 15 Maggio 2022. I vincitori della Sfida, avranno ila possibilità di illustrare i loro lavori nella rivista “Culture Digitali”.