
A Roma un autunno all’insegna dell’arte
Roma si prepara a vivere un autunno all’insegna dell’arte, con due appuntamenti che intrecciano memoria, identità e dialogo culturale.
Il 16 settembre, alla presenza del Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, ha riaperto al pubblico al Casino Nobile di Villa Torlonia il Museo della Scuola Romana. Grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Capitolina e BNL BNP Paribas, che ha concesso in prestito 59 opere del proprio patrimonio, il museo si presenta con un allestimento rinnovato, valorizzando una delle raccolte espositive più significative della Capitale. Il nuovo percorso espositivo racconta la vitalità artistica tra le due guerre e le diverse anime della Scuola Romana: da Mafai ad Antonietta Raphael, da Donghi a Capogrossi, da Severini a Cavalli, restituendo un mosaico variegato di linguaggi e sensibilità artistiche. Grazie alla collaborazione con BNL BNP Paribas, il Museo si arricchisce del prestito di 59 opere appartenenti al patrimonio artistico della Banca, tra cui spicca la “Collezione Roma”, una serie di 54 quadri di piccolo formato (20 x 26 cm) dipinti tra il 1946 e 1948, ideata da Cesare Zavattini ed acquistata da Ferruccio Caramelli. Tra i nomi, figurano De Chirico, Guttuso, Mafai, Afro, Donghi, Trombadori, Bartoli. La Banca, da sempre in prima linea in una costante attività di prestiti e collaborazione per la diffusione della cultura, ha inoltre concesso due sculture di Quirino Ruggeri e altri dipinti, tra cui Il Campidoglio visto dal Foro, di Francesco Trombadori, scelto come immagine ufficiale della mostra.Dal 9 ottobre al 19 gennaio 2026, invece, sarà l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici a ospitare Luoghi sacri condivisi, una grande esposizione internazionale ideata dal Mucem di Marsiglia e qui presentata in una veste nuova, in occasione del Giubileo 2025. Lungo un itinerario che va da Gentile da Fabriano a Le Corbusier passando per Chagall, il focus è quello dei luoghi di culto condivisi dalle tre grandi religioni monoteiste – ebraismo, cristianesimo e islam – che nell’area mediterranea hanno spesso intrecciato rituali, figure e spazi comuni. Un dialogo artistico e spirituale che rivela le interazioni storiche, culturali e teologiche che hanno plasmato le società mediterranee.
Due mostre, due sguardi diversi: da un lato, la memoria identitaria della Scuola Romana e la riscoperta dei suoi protagonisti, dall’altro la riflessione universale sui patrimoni condivisi delle religioni. Roma, ancora una volta, si conferma crocevia di arte, storia e memorie.