
“Italia in movimento. Autostrade e Futuro“, il racconto di un Paese che cambia
Da ponti, viadotti e gallerie un nuovo paesaggio. In senso sia geografico che antropico. A centouno anni dalla nascita della A8 Milano-Varese, prima autostrada italiana e prima al mondo a pedaggio, e a oltre 60 dall’inaugurazione dell’Autosole, la A1 Milano-Napoli, Autostrade per l’Italia ha reso itinerante, portandola ad agosto al Meeting di Rimini, la mostra “Italia in movimento. Autostrade e Futuro” ideata dal Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. L’installazione celebra il segno che queste grandi opere imprimono sul territorio, sul tessuto sociale e nel nostro immaginario. Generando crescita e bellezza. Basti pensare che proprio con l’Autostrada del Sole sono nate architetture innovative che hanno dato lustro ai luoghi in cui sorgono: dalla Chiesa di Giovanni Michelucci al Viadotto Aglio all’Autogrill di Fiorenzuola d’Arda, il primo a ponte in Europa. E nel sito archeologico di Lucus Feroniae, a Capena, le vestigia antiche sono inglobate nell’autostrada del ‘900, creando un landscape all’insegna dell’ingegno umano nella continuità storica. L’esempio straordinario dell’Autosole simboleggia la missione che Aspi si è data: non solo offrire libertà – di movimento, commercio, lavoro, svago – ma anche innescare una trasformazione sui territori. In senso visivo, economico, sociale. E dare maggiore sicurezza, con un continuo impegno nell’informazione e nell’innovazione a tutela di chi lavora sulla rete e di chi la utilizza per spostarsi. Non a caso la mostra del Maxxi illustra anche il continuo mutare delle opere, con alcuni dei grandi progetti di potenziamento dei 3mila km di rete e l’uso della tecnologia per modernizzarla e renderla conforme agli imperativi categorici della nostra epoca, quelli della digitalizzazione e della sostenibilità. Dalle 74 foto, parte della mostra, dell’olandese Iwan Baan, scattate da un elicottero, emerge l’integrazione della rete autostradale in un brulicare di vita e di diversità naturale e storica. Si scopre la convivenza di antico e contemporaneo, tra borghi medievali sorretti da massicce sostruzioni e le creazioni moderne di ponti in acciaio e calcestruzzo, porti industriali, torri eoliche. Un connubio che rimarca la costante centralità della rete autostradale che, in questi cento anni, ha cambiato le abitudini degli italiani e aiutato lo sviluppo del Paese. Ed è destinata a restare fondamentale.