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Disabilità, The Guide Project: piattaforma digitale accessibile ai lavoratori ciechi

Roma, 1 dic. (Adnkronos) – Si chiama Barbara Contini, ha 45 anni, gestisce un servizio di pronto intervento per emergenze idriche, è una campionessa di tiro con l’arco, ed è cieca. È anche la protagonista di una storia di integrazione di successo, che l’ha portata, insieme alla sua azienda e a tecnici specializzati, a realizzare un progetto per superare quelle barriere fatte di stereotipi e a volte veri e propri pregiudizi, che spesso portano a escludere le persone con disabilità dal mondo del lavoro. Il progetto si chiama The Guide Project, a realizzarlo sono stati Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, Deloitte Digital e Salesforce, che hanno messo insieme tecnologia e relazioni umane, lavorando con Barbara per progettare, programmare e realizzare una versione su misura di una delle più efficienti piattaforme digitali., Il progetto ha previsto anche l’ottimizzazione degli strumenti che Barbara usa quotidianamente nel suo lavoro di gestione clienti di Cap. “Per le persone cieche, lavorare non dovrebbe essere un’impresa. Per questo abbiamo voluto creare qualcosa di veramente nuovo – spiega Michele Tessera, Cio di Gruppo Cap – Un progetto importante tanto per le persone cieche, che potranno confrontarsi con nuove possibilità e opportunità professionali, ma anche per le aziende stesse, che altrimenti rischierebbero di perdersi il loro talento e il loro potenziale. Spero che quanto abbiamo fatto possa essere d’ispirazione per tante altre società”., Il progetto è raccontato in un documentario, ideato dall’agenzia creativa Acne e diretto dalla regista Veronica Ciceri, presentato in occasione della Giornata Mondiale delle Disabilità in forma accessibile a persone cieche e sorde. “Noi ciechi abbiamo vinto sfide che sembravano impossibili – spiega Barbara Contini nel documentario – Io sono riuscita a diventare campionessa italiana paraolimpica nel tiro con l’arco, ma sono ancora tanti gli obiettivi da raggiungere. Abbiamo infatti ancora una barriera importante che dobbiamo abbattere, quella dell’integrazione completa nel mondo del lavoro”., “È un progetto unico nel suo genere, siamo orgogliosi di aver contribuito alla creazione di un nuovo modello che, grazie alla tecnologia, permetterà a tantissime aziende di accogliere persone cieche nel mondo del lavoro”, commenta Federico Besana, partner Deloitte Digital per Gruppo Cap. “Per Salesforce inclusione è una parola chiave e questo progetto rappresenta il modo migliore per dare vita e concretezza a un valore fondamentale – aggiunge Vanessa Fortarezza, Country Leader Salesforce Italia – Siamo veramente molto orgogliosi di quanto realizzato per dare a Barbara uno strumento di lavoro accessibile ed evoluto”., Secondo i più recenti dati Istat, nel 2019 in Italia le persone con disabilità erano 3 milioni e 150mila, il 5,2% della popolazione, di cui circa 2 milioni di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Di questi, risulta occupato solo il 32,2% di coloro che soffrono di limitazioni gravi contro il 59,8% delle persone senza limitazioni. Le persone cieche assolute o parziali sono più di 122mila (dati Inps casellario pensionati Invciv, 2018), e il loro tasso di disoccupazione è del 70%, contro il 10,5 della media nazionale, dati Istat novembre 2018. L’obiettivo di The Guide Project è quello di dimostrare che, attraverso investimenti, innovazione e tecnologia, è possibile cambiare il punto di vista del mondo del lavoro rispetto alle persone affette da disabilità, che, come dice Barbara nel documentario a lei dedicato, da numeri possono così diventare risorse preziose per le imprese italiane., Nato nell’autunno del 2022, The Guide Project ha visto una prima fase di ascolto delle difficoltà di Barbara nell’utilizzo della piattaforma Crm di Salesforce utilizzata per gestire in tempo reale le richieste dei cittadini. Il team Deloitte Digital, specializzato nell’implementazione dei servizi Salesforce per le aziende, ha lavorato per ottimizzare il sistema rendendolo più inclusivo e totalmente accessibile, superando le ‘barriere architettoniche’ digitali per consentire a Barbara di gestire anche le mansioni più urgenti e complesse, come quelle di pronto intervento, in maniera immediata e naturale. Nei primi tre mesi di attività, Barbara ha gestito in totale autonomia 2552 interventi.