Addio a Giulia Maria Crespi: il ricordo di Civita
Imprenditrice e mecenate, discendente di un’importante famiglia di cotonieri lombardi, proprietari del Corriere della Sera, Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso 19 luglio a 97 anni, fu l’illuminata fondatrice del FAI- Fondo per l’Ambiente Italiano: un’avventura iniziata nel 1975, insieme a Renato Bazzoni, di cui era ad oggi Presidente onoraria. Un amore, quello per l’ambiente e la natura, che l’ha portata ad intraprendere con coraggio e determinazione la sfida di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano. «E’ con profondo dolore che il Fai – si legge in una nota – comunica la scomparsa di Giulia Maria Crespi, sua fondatrice e presidente onoraria, evento che segna un momento cruciale nella storia della Fondazione e vena di infinita tristezza l’animo del Consiglio di amministrazione, del Comitato dei garanti, della struttura operativa e delle Delegazioni del Fai che a lei con unanime riconoscenza dedicano il più commosso tributo. La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire». Nata a Merate (Lecco) il 6 giugno 1923, Crespi è stata sempre molto legata alla città di Varese, città di adozione del secondo marito, l’architetto Guglielmo Mozzoni scomparso nel 2014. Quando fondò il Fai, fu lei a dotarlo dei primi 500 milioni di lire di patrimonio e a versare il denaro necessario ad acquistare – e subito dopo a donare – il monastero romano-longobardo di Torba (territorio di Gornate Olona) primo importante bene acquisito dal Fondo, dal 2011 nella lista dei beni Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Fu la prima ‘applicazione’ in Italia dell’alleanza pubblico-privato per la valorizzazione e la tutela del patrimonio; sarebbero poi arrivati l’Abbazia e il borgo di San Fruttuoso donati dai principi Doria Pamphilj, il Castello della Manta (CN), la Villa del Balbianello sul lago di Como e Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA) e tanti altri luoghi unici e preziosi che, grazie all’impegno del FAI, sono oggi “patrimonio” anche del pubblico. L’Associazione Civita, che sulla collaborazione fra pubblico e privato ha fondato le proprie origini, si unisce alle tante voci del mondo della Cultura che stanno manifestando il proprio cordoglio per la scomparsa di Giulia Maria Crespi: un’anima ispiratrice di cui Civita ha condiviso visone ed iniziative di sensibilizzazione dell’ opinione pubblica e delle Istituzioni nei confronti della valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale del nostro Paese.