Fondazioni di impresa e sostenibilità

di Salvatore Rossi, Presidente Gruppo Telecom Italia e Presidente Fondazione TIM

Le “fondazioni d’impresa”, quelle fondazioni che vengono create e finanziate da un grande gruppo imprenditoriale, sono normalmente il fiore all’occhiello dell’impresa fondatrice, ne rappresentano il volto attento ad esigenze del vivere civile con interventi del tutto svincolati dal profitto, in molteplici campi anche lontani da ciò che l’impresa fa. Beneficenza, mecenatismo, complemento alle politiche pubbliche in materia sociale e culturale sono le attività prevalenti di una fondazione d’impresa.

La Fondazione TIM ne è un buon esempio. Essa è nata nel 2008 come strumento ed espressione dell’impegno filantropico del Gruppo TIM, forte di valori maturati in oltre 100 anni di storia della prima azienda di telecomunicazioni italiana.

L’appartenenza al Gruppo TIM ha inevitabilmente conferito alla missione della Fondazione una connotazione distintiva nel modo di esprimere il proprio impegno: dedicare risorse e sostegno a iniziative che si distinguono per il carattere innovativo e per l’impiego di tecnologie.

La Fondazione ha organizzato in tre ambiti di intervento la sua attenzione e le sue risorse: l’inclusione sociale, la ricerca e l’istruzione, l’arte e la cultura. Attraverso questi tre filoni la Fondazione si apre alla comunità facendosi sostenitrice e portavoce di iniziative meritevoli, oltre ad essere uno stimolo per la produzione di idee e soluzioni originali in favore della collettività.

Gli eventi epocali degli ultimi anni, come la pandemia, la guerra in Ucraina, la crisi economica e sociale, la crisi energetica e climatica, hanno determinato per le attività di Fondazione grandi impegni e grandi sfide. Si è amplificato il senso di responsabilità sociale e la volontà di esserci in modo forte e con l’auspicio di fare la differenza, far sentire cioè concretamente e responsabilmente la Fondazione vicina ai più colpiti.

Ogni stato di crisi sviluppa una reazione di cui non si conosce la potenza prima: questi eventi drammatici e dolorosi ci hanno fatto vedere con più chiarezza la forza della missione della Fondazione. In particolare, ci ha dato maggiore consapevolezza della forza di Fondazione TIM nel rispondere alle criticità di grandezza inusitata, come oramai sono spesso quelle del nostro tempo, con interventi concreti in emergenza ma anche con iniziative di visione.

In questi ultimi anni Fondazione TIM ha affinato ed accresciuto la sua attività proprio grazie a questo duplice approccio: donazioni per sostenere organizzazioni eccellenti coinvolte nella gestione diretta della criticità; lancio di bandi che avessero come snodo di partenza comunque una criticità contingente.

Le donazioni rappresentano il lato più puramente filantropico: intercettare il problema e fornire un contributo economico diretto e rapido.

Stimolare la produzione di idee e progetti attraverso bandi è altrettanto importante e gratificante per noi e, immaginiamo, molto stimolante per chi vi partecipa. Il processo ideativo inizia con una operazione di ricognizione delle tematiche più urgenti o delicate, che sono alla ribalta o anche più di nicchia. Una volta superata la fase di approfondimento della tematica e dello scenario di riferimento, si costruisce il bando immaginando chi vi possa partecipare: enti di ricerca, onlus specializzate, teatri, scuole, fondazioni, che si cimenteranno in progetti in linea con la propria vocazione; ma anche pensando ai destinatari finali: bambini, giovani, anziani, persone in difficoltà, musei, musicisti e attori, l’ambiente.

Un altro elemento che ha contribuito ad orientare le scelte di Fondazione TIM è stato considerare quanto le nostre iniziative fossero in linea con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030. Una prospettiva che ci consente di rimanere allineati a ciò che il Gruppo TIM sta facendo per attuare un business sostenibile e, allo stesso tempo, di avvalerci di una sorta di bussola per assicurare la congruenza delle nostre azioni con gli obiettivi etici e sostenibili globali.

Per declinare questi obiettivi Fondazione TIM ha sostenuto alcuni ospedali e centri di ricerca schierati in prima linea nell’affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19, nel 2020, ed è stata al fianco dei rifugiati ucraini con un’importante donazione in favore di un progetto dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, nel 2022. Sta contribuendo alla realizzazione di nuovi ambulatori oncologici del Policlinico Umberto I di Roma. Ha sostenuto Save The Children nella realizzazione di un progetto dedicato a contrastare la povertà educativa in Italia. Nelle catastrofi naturali ha voluto ridare speranza ai giovani, come con l’istituto scolastico marchigiano del quale ha ripristinato in tempi rapidissimi i laboratori distrutti dall’alluvione del 2022. Ha lanciato bandi per iniziative volte ad abbattere l’isolamento in cui versa gran parte della popolazione, ma in special modo le fasce più fragili. Progetti che hanno garantito sostegno alimentare e vicinanza a persone in difficoltà, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative.

Ha sostenuto iniziative culturali nelle città di Bergamo e di Brescia, epicentro loro malgrado della prima ondata pandemica nel 2020, permettendo al Teatro Donizetti ed al Festival pianistico di proseguire, anzi di reinventare le loro attività attraverso la realizzazione di una web tv dedicata alla lirica e a delle lezioni online su grandi musicisti del passato.

Fondazione TIM ritiene che l’arte e la cultura, nelle sue molteplici espressioni, siano la linfa per il benessere dell’intelletto e della dimensione psicologica degli individui, e proprio grazie a questa convinzione ha voluto dedicare molti bandi a teatro, musica, musei, alla lettura, a tutte le aree dello spettacolo e dell’arte, che purtroppo hanno patito in modo particolare a causa delle misure imposte dalla pandemia. L’elemento tecnologico digitale ha aiutato moltissimo per consentire una fruizione alternativa e questo è stato spesso il valore aggiunto che abbiamo valutato.

Una nota speciale andrebbe fatta sul recupero e il restauro del Mausoleo di Augusto. Riteniamo che sia importante che anche mecenati privati collaborino a conservare e promuovere il patrimonio storico e culturale del Paese. Fondazione TIM ha dunque aderito da subito al progetto di restauro e valorizzazione del Mausoleo di Augusto in supporto a Roma Capitale, al fine di ridare vita a quello che sarà uno dei siti più visitati al mondo, ricco di storia e di storie molto suggestive. Ha messo a disposizione le risorse economiche e la tecnologia, ma soprattutto ha messo a disposizione tutta quella parte invisibile che è la grande forza di Fondazione TIM: il lavoro appassionato delle persone che lavorano con noi, il sostegno di un Consiglio di Amministrazione affiatato, la determinazione e la sensibilità del Direttore Generale.

E questo vale per ogni iniziativa di Fondazione TIM!