Il contributo dei musei ai 5 concetti chiave dell’Agenda 2030

Intervista a Adele Maresca Compagna, Presidente ICOM Italia

ICOM – International Council of Museums Italia, da lei presieduto, è, insieme con ANMS–Associazione Nazionale Musei Scientifici, partner di Museintegrati, un progetto di ricerca e sostegno di buone pratiche, in ambito museale, ai fini della attuazione della strategia nazionale e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per lo Sviluppo locale sostenibile. A completamento della prima fase di sperimentazione, qual è il risultato di maggior significato tra quelli ottenuti rispetto alle finalità e agli obiettivi specifici del progetto? 

Il progetto si proponeva 4 obiettivi principali: 1. Sostenere lo sviluppo di un network di musei di diversa proprietà e tipologia (musei naturalistici e scientifici, storici, artistici, etnografici) particolarmente attivi in varie aree del territorio nazionale; 2. Sviluppare azioni di ricerca e documentazione sul ruolo dei musei per lo sviluppo sostenibile; 3. Promuovere l’orientamento ai 17 goals Sdgs nelle attività di educazione e comunicazione dei musei; 4. creare delle alleanze a livello territoriale per sostenere le azioni dei musei e la sperimentazione e diffusione di buone pratiche.

A conclusione del progetto, possiamo dire che esso ha conseguito significativi risultati. Innanzitutto esso ha permesso di raccogliere la documentazione nazionale e internazionale di riferimento, di effettuare una prima ricognizione sulla sensibilità dei musei italiani di diversa tipologia al tema della sostenibilità, coniugata nei suoi molteplici aspetti, e di rilevare azioni e progetti pilota già in corso in 30 musei italiani.

Inoltre, attraverso interventi di esperti e laboratori dedicati sono state approfondite alcune questioni di largo respiro (dai problemi ambientali all’educazione, inclusione e al superamento dei conflitti sociali, all’economia circolare) e discussi aspetti metodologici, al fine di individuare gli approcci più efficaci da utilizzare in istituti museali, complessi monumentali, siti archeologici. In particolare, sono state elaborate delle linee guida sulle modalità di coinvolgimento dei gruppi giovanili e delle associazioni già attive per favorire la trasformazione ecologica e l’educazione ambientale.

Il confronto con esperti e con altri professionisti museali ha favorito certamente la crescita degli operatori che hanno partecipato e che porteranno avanti nelle rispettive sedi maggiore consapevolezza e determinazione nel perseguire politiche efficaci nella direzione indicata. Naturalmente il passaggio dalla sperimentazione alla messa a regime di tali politiche passa dalla volontà dei direttori e dalla disponibilità di finanziamenti adeguati e di figure professionali qualificate, ma un fattore importante, sul quale è indirizzata fondamentalmente l’azione di ICOM a livello internazionale e nazionale, è la condivisione, da parte di chi opera con diversi ruoli nei musei, di una visione aperta ai problemi globali e locali della società contemporanea e di un senso di responsabilità che va oltre la cura e l’esposizione del patrimonio custodito e assume compiti più ampi nei confronti delle persone e delle comunità.

I contenuti di questo progetto, finanziato dal Ministero della Transizione ecologica e realizzato in 18 mesi, sono stati diffusi in ambito museale, a partire dagli incontri organizzati in occasione della Giornata internazionale dei Musei promossa da ICOM e in consessi più ampi (festival, convegni). Il XIII Rapporto di Civita ne illustra sinteticamente i risultati, che saranno pubblicati in modo più analitico sul nostro sito istituzionale (www.icom-italia.org).
Noi intendiamo continuare questo percorso di stimolo, di formazione, di accompagnamento ai musei nei prossimi anni, contando sull’impegno delle Associazioni museali e di altre associazioni, facendo appello alla sensibilità di direttori di musei illuminati, costruendo alleanze con le comunità e le amministrazioni locali, le imprese e altri soggetti interessati.

Quale pensa sia il ruolo più importante che i musei dovrebbero avere al fine di contribuire alle 5P – Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership – proposte dalla Agenda 2030 e ai suoi diversi Goal? 

La cultura – lo ha ribadito la Dichiarazione di Roma dei Ministri del G20 – ha un ruolo trasformativo nello sviluppo sostenibile in quanto capace di affrontare «le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e facilitatore per gli obiettivi dell’Agenda 2030». Le istituzioni che costituiscono presidi culturali nei territori e riferimenti di cui i cittadini riconoscono autorevolezza e spirito “di servizio” – penso alle biblioteche, agli archivi e ai musei – possono operare in modo traversale, e per questo ancor più efficace, dando vita ai documenti che conservano, interpretandoli con una visione contemporanea, e mettendo a frutto il loro know-how per diffondere nelle persone e nelle comunità valori e comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente, della giustizia sociale, del rispetto della diversità. Inoltre – ed è questa una missione di cui sono consapevoli da sempre – esse si adoperano per favorire, insieme con la scuola ed altri soggetti, un accesso più ampio alla conoscenza, lo sviluppo della creatività e dello spirito critico negli individui, primo passo per superare la povertà e l’esclusione sociale.
I musei in particolare, attraverso la forza delle immagini, l’esemplarità di oggetti – esposti o contenuti nei depositi -hanno enormi potenzialità: spetta ai professionisti l’arduo compito di studiare, valorizzare e reinterpretare contenuti, storie, ambienti naturali, civiltà, persone e paesaggi del mondo, sviluppando le proprie capacità di ascolto e di relazione con il mondo esterno e con i propri visitatori.

D’altra parte il museo costituisce un elemento essenziale per lo sviluppo economico dei territori: abbiamo visto in tante situazioni come la sua presenza attiva possa attrarre turismo, creare un indotto commerciale e lo sviluppo di filiere artigianali e industriali, influire sull’assetto urbanistico delle città.

Ė importante che le amministrazioni nazionali e locali – come proposto con forza dalla Raccomandazione UNESCO del 2015 sui musei – riconoscano l’importante ruolo che svolgono i musei nella società contemporanea e li considerino preziosi alleati nel perseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile. I musei, d’altra parte, devono affinare i propri strumenti, cominciando da una rivisitazione, se necessario, della loro organizzazione interna, dalla ricerca di nuovi strumenti e nuovi linguaggi, dalla cooperazione fra competenze e professionalità diverse. ICOM li sostiene in queste nuove, importanti sfide.