Il Manifesto dei Musei dei Piccoli Borghi e Territori: 10 punti per un nuovo modello culturale

Ai tempi del Covid, segnati dalla crisi del turismo di massa nelle città d’arte, l’idea di un museo dei piccoli borghi e dei territori rappresenta una possibile, nonché necessaria, alternativa civile. Come ci ricorda Cicerone, la civitas è la “città delle anime” – in contrapposizione all’urbs “città delle pietre” – ed averne cura significa aver a cuore la Cultura che, nella bellezza, trova il suo valore fondante ed è capace di incrementare il capitale sociale. Ed è con questo spirito che nasce Il Manifesto dei musei dei piccoli borghi e dei territoriredatto da Laura Barreca, Direttrice del Museo Civico di Castelbuono (Palermo) e del Museo delle Arti di Carrara -mudaC, con le curatrici Valentina Bruschi e Maria Rosa Sossai, con l’economista Vincenzo Vignieri e con l’antropologo Franco La Cecla: un modello museale più vicino alle persone, all’ambiente, centrato sulle comunità, capace di coinvolgere pubblici diversificati con una programmazione rispettosa delle tradizioni locali.
Il Manifesto, declinato in 10 articoli, assegna al museo un ruolo pedagogico e di ricerca fondamentale, oltre alla necessità di contribuire a qualificare il profilo urbano attraverso l’arte ed il design, supportare l’economia locale attraverso la diversificazione economica e la promozione dell’economia culturale; promuovere il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali configurando il museo anche come spazio per l’inclusione sociale.
L’Associazione Civita, fondata oltre 35 anni fa, su un progetto di recupero dell’antico borgo di Civita di Bagnoregio nell’Alto Lazio, non può che condividere gli intenti del Manifesto, consapevole dell’ormai imprescindibile necessità di pensare ad un museo aggregante, non elitario, e con solide radici nel nostro contesto antropologico e culturale. L’iniziativa intende, dunque, offrire un punto di vista strategico sul management di una istituzione culturale che sappia interpretare un museo non limitato alla valorizzazione del patrimonio culturale per finalità espositive o ancora meno di mera promozione territoriale, ma che attraverso una coraggiosa produzione culturale abbia invece l’ambizione di contribuire allo sviluppo della comunità dei piccoli borghi e dei territori delle aree interne.

RIFERIMENTI

DIDA FOTO: La Stanza delle Meraviglie
installazione ambientale del progetto partecipativo realizzato con la comunità di Castelbuono (PA) a cura di Maria Rosa Sossai e Angelo Cucco
Museo Civico di Castelbuono, 2019-2021
foto Marco Madonia