L’urgenza di una “call for action sociale”

Intervista a Cesare Avenia, Presidente Fondazione Lars Magnus Ericsson

 

Quello della ricerca scientifica e dell’innovazione è uno dei principali ambiti di intervento della Fondazione Lars Magnus Ericsson, da lei presieduta e nata nel 2006 per consolidare l’impegno di Ericsson nel campo della Responsabilità Sociale. Nello specifico, qual è l’impegno della Fondazione in questo ambito e che ruolo ha la trasformazione digitale ai fini di un Paese più sostenibile?

 

La Fondazione Lars Magnus Ericsson nasce nel 2006, su iniziativa dell’unico socio fondatore Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. come ente morale, senza fini di lucro, per consolidare l’impegno di Ericsson nel campo della Responsabilità Sociale in Italia.

La Fondazione condivide il patrimonio di valori e competenze del Gruppo Ericsson e sin dalla sua nascita, in accordo al suo Statuto, realizza iniziative di divulgazione tecnico-scentifica nel campo delle telecomunicazioni, stimola i giovani allo sviluppo di idee innovative e imprenditoriali, promuove iniziative di solidarietà sociale e di sviluppo sostenibile per agevolare il progresso scientifico, tecnologico e socio-culturale del Paese.

In linea con questa missione, la Fondazione Ericsson crea momenti di confronto e di advocacy pubblica sui temi di sostenibilità, di transizione equa e inclusiva, di Ricerca e Sviluppo, di formazione per i giovani studenti impegnati in nascenti iniziative imprenditoriali e di trasformazione digitale del Paese con tecnologie e infrastrutture di ultima generazione.

Quello della ricerca scientifica, della formazione e dell’innovazione in ottica sostenibilità è il principale ambito d’intervento della Fondazione Ericsson, che ha da sempre ravvisato la necessità di condividere il senso di urgenza di una “call for action sociale” non più rimandabile.

Tutti sappiamo oramai che agire per raggiungere Net Zero, in questo momento, è più importante e urgente che mai, poiché abbiamo solo una stretta finestra di opportunità per mantenere l’aumento della temperatura terrestre entro 1,5 ℃. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. La filiera industriale digitale si è impegnata a raggiungere lo zero netto entro il 2050 al più tardi, in linea con l’accordo di Parigi, avendo la filiera un ruolo endogeno (quale settore energivoro) ma anche esogeno, quale abilitatore di nuovi modelli di business e di sviluppo sostenibile di tutte le realtà produttive. Questo impegno è una grande responsabilità per il nostro Paese, e per questo, la Fondazione Ericsson non perde occasione di creare occasioni di stimolo e confronto diretto, partecipato e sincero tra importanti stakeholders quali i giovani, le imprese, i centri di competenza, il terzo settore ed i policy maker.

Solo l’adozione di buone pratiche comportamentali e il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie necessarie a una transizione verso delle economie ecologicamente sostenibili, renderanno possibile un cambiamento in grado di coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: ambientale, economico e sociale.

Senza tecnologia e innovazione non vi sarà industrializzazione sostenibile e senza industrializzazione sostenibile non vi sarà sviluppo.

La transizione ecologica e la transizione digitale sono quindi due concetti indissolubili. Innovazione, ricerca e sviluppo, giovani, nuove competenze e infrastrutture sono pilastri fondamentali per il nostro Paese che deve passare più rapidamente da una shareholder oveview a una stakeholder overview.

Coerentemente alla sua missione e con pragmatismo, nel corso dell’ultimo anno, la Fondazione Ericsson ha dato continuità alle iniziative portate avanti negli anni, come la 10° Edizione del Programma EGO: un’iniziativa rivolta a studenti delle Scuole di secondo grado e università, in grado di offrire ai giovani un’esperienza in cui scoprire l’emozione di imparare, condividere conoscere, cooperare ed esplorare le frontiere più̀ inclusive delle tecnologie di ultima generazione. Un  percorso sperimentale di formazione, orientamento e autoimprenditorialità, lo sviluppo personale e professionale di giovani che hanno così scoperto le potenzialità della rete di quinta generazione e si sono avvicinati a nuove competenze e profili professionali richiesti dal mercato del lavoro. L’ultimo contest della Fondazione Ericsson, ideato e sviluppato insieme alla Fondazione Mondo Digitale, finalizzato alla ricerca e sviluppo di applicazioni robotiche e di intelligenza artificiale ad alta connettività basate su 5G, ha visto la partecipazione intergenerazionale e multidisciplinare di gruppi misti, formati da studenti universitari,  alunni degli istituti superiori in PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) e ricercatori dei tre centri di Ricerca & Sviluppo di Ericsson in Italia (Genova, Pisa, Pagani).

La Fondazione Ericsson ha partecipato attivamente alle iniziative dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) contribuendo allo sviluppo del corso e-learning “L’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile” che ha inteso spiegare, soprattutto agli studenti, con un linguaggio semplice e accessibile, i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs – Sustainable Development Goals) e l’Agenda 2030. Il corso è divenuto parte integrante di percorsi didattici delle scuole italiane con contenuti multimediali, esercizi interattivi e riferimenti all’attualità ed ha arricchito il percorso formativo nella disponibilità di ciascuno studente.

La partecipazione della Fondazione Ericsson alla Scuola Vivere nella Comunità, profondamente apartitica, ha inteso essere un ulteriore contributo alla crescita e alla preparazione delle giovani generazioni alla comprensione delle grandi sfide odierne, con modelli innovativi per la comunità civile e politica.

Da alcuni anni, il tema della connettività è divenuto oggetto di interventi di politica industriale, sia a livello sovranazionale che nazionale. Momenti di confronto strutturato con la società civile hanno permesso alla Fondazione Ericsson di stimolare l’esame critico, in chiave di sostenibilità sociale ed ambientale, dei profili evolutivi di mercato: lo stato di avanzamento tecnologico, il ruolo strategico del cloud, gli investimenti addizionali necessari a garantire la realizzazione in tutto il Paese di reti a banda ultra-larga in grado di sostenere efficacemente lo sviluppo di servizi digitali nei vari comparti dell’economia (trasporti, energia, audiovisivo, automotive, etc.) e della società (sanità, istruzione, difesa, sicurezza pubblica, etc.). I dibattiti e i gruppi di studio di ricerca, svolti con approccio interdisciplinare, fra esperti di diverse discipline scientifiche hanno certamente agevolato un confronto e una interlocuzione tra il mondo della scienza e della tecnica e quello dei manager impegnati nella gestione e nell’innovazione nel campo dei processi produttivi di beni e servizi digitali e più in generale della transizione digitale ed ecologica.

In estrema sintesi, Fondazione Lars Magnus Ericsson contribuisce ad una delle grandi sfide di questo secolo: promuovere un’economia sostenibile attraverso la trasformazione digitale e green.