L’impresa tra cultura e comunicazione

L’impresa tra cultura e comunicazione

A cura di: AA.VV.

Editore: Sperling & Kupfer Editori
Pagine: 160
2003

Il 13 novembre 2002, nella sede di Palazzo Barberini a Roma, l’Associazione Civita ha organizzato il convegno L’impresa tra cultura e comunicazione.
Sulla base di una ricerca specificamente voluta da Civita e condotta in collaborazione con l’UNICAB Italia, il convegno ha avuto l’intento di verificare quale sia la posizione delle imprese italiane rispetto alla cultura e alla comunicazione, e se, nella “catena del valore”, la comunicazione abbia assunto realmente un ruolo strategico.
Il cambiamento epocale dalla società industriale a quella dell’informazione, di cui siamo spettatori e protagonisti offre nuove opportunità alle imprese, a patto che esse sappiano investire nelle proprie cultura, identità e immagine.
Su questi temi sono intervenuti, oltre a Giuliano Urbani, Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Claudio Strinati, Antonio Maccanico, Gianfranco Imperatori, Franco Bernabè, Domenico De Masi, Paolo Landi, Francesco Trapani, Umberto Virri, Francesco Aloisi de Larderel, Adolfo Guzzini, Roberto Zangrandi, Maria Grazia Lungarotti, moderati da Alain Elkann.

l risultati della ricerca

Il quadro generale, emerso dall’analisi dei risultati, profila l’esistenza di un rapporto decisamente attivo tra impresa italiana e mondo della cultura. Al termine “cultura” viene associato il suo significato più ampio e tradizionale, le due realtà non sono “indipendenti” ma assolutamente “in stretta relazione”. La cultura tradizionalmente intesa rappresenta un valore per gli imprenditori italiani e ciò non fa che confermare la forza del legame con la storia e la tradizione del nostro paese. Molte aziende mettono in atto forme di comunicazione al fine di attribuire un peso culturale ai propri prodotti e servizi e l’idea di attivarle nasce, nella maggior parte dei casi, internamente alle aziende. E’ positivo, quindi, che non appartenga ad un consulente professionista esterno l’idea di connotare culturalmente un prodotto aziendale.
Cultura come investimento: una grande opportunità comunicazionale. Si investe in iniziative culturali, siano esse strutturali (è il restauro dei monumenti a canalizzare i maggiori finanziamenti dalle aziende) o eventi ( mostre, esposizioni, concerti), prevalentemente per il potenziale ritorno d’immagine che ne deriva ma anche per lo spessore culturale dell’iniziativa stessa.
Cultura come memoria storica: molte aziende conservano in modo sistematico ed organizzato il materiale sulla propria storia, sulla propria tradizione, sul proprio passato. Archivi cartacei ed elettronici costituiscono un importante patrimonio storico-culturale ed è significativo notare che l’attitudine alla “conservazione” cresce significativamente man mano che dal nord del paese ci spostiamo verso il meridione.
L’impresa, quindi, riveste un ruolo sempre più concreto e costante in campo culturale, come supporto alle iniziative culturali. Investimenti e sponsorizzazioni possono trasformare il settore culturale in una concreta opportunità di business per le imprese e di crescita per l’intero paese. Dai risultati della ricerca, però, non risulta essere presente in azienda un responsabile delle attività culturali, in molti casi le aziende non prevedono attività di formazione e aggiornamento culturale per i propri manager.
Da un sempre maggiore investimento nel campo culturale potrebbero derivare, quindi, anche nuove opportunità, nuovi profili professionali che sappiano gestire questa politica culturale delle imprese.

La presentazione dei risultati della ricerca è disponibile al seguente link: impresa-tra-cultura-e-comunicazione_dati

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